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No al Biogas a Spinazzola, il Comitato invita il sindaco e scende in piazza

Carulli: "Sindaco ne assuma la Presidenza e dimostri la sua contrarietà all'impianto"

"Emersa la volontà di costituire un Comitato Cittadino per dire No alla centrale biogas nel nostro territorio, per conferire più forza all'azione amministrativa contro la realizzazione di tale impianto, anche in considerazione delle sue prese di posizione chiare e nette contro la centrale, non ultima la sua dichiarazione di contrarietà chiaramente esplicitata nell'ultimo Consiglio Comunale, in nome e per conto dei numerosi partecipanti e su mandato degli stessi, invitiamo l'illustre sindaco ad aderire al Comitato Cittadino ed assumerne la Presidenza. Nel contempo invitiamo tutti i Consiglieri di Maggioranza e Minoranza ad aderire senza indugio, con spirito costruttivo, di unione ed entusiasmo ad aderire al Comitato".

È il testo della comunicazione inviata all'attenzione del sindaco Michele Patruno lo scorso 2 dicembre a firma di Francesco Maria Carulli, portavoce del costituendo Comitato Cittadino "No al Biogas" per richiedere compattezza da parte dell'amministrazione nel contrastare la possibilità di realizzazione dell'impianto in territorio di Spinazzola.

L'invito però, come dichiarato dallo stesso Carulli nel gruppo creato su Facebook per raccogliere l'adesione massiva dei cittadini alla collaborazione, sembra essere caduto nel nulla o, per lo meno, non ancora colto da parte del primo cittadino e dell'amministrazione.

"Nulla, il silenzio più assoluto" - sottolinea Carulli che si chiede quale sia il motivo del silenzio che alimenterebbe speculazioni sul disinteresse del sindaco e una perdita di mancanza di fiducia da parte dei cittadini.

La richiesta si rinnova "sia tra la gente, la ascolti, la informi, diventi il nostro ambasciatore e dica qual è la strategia dell'Ente, la si analizzi assieme, e se necessario si affidi a professionalità esterne la stesura di relazioni tecniche da depositare in conferenza di servizio, su suo preciso mandato".

"La sensazione che oggi si riceve, - scrive Carulli - è che la posizione No biogas Spinazzola sia una posizione nettamente minoritaria, la stragrande maggioranza della popolazione sembra essere favorevole o comunque neutra in relazione alla vicenda biogas. Potrebbe anche starci che la nostra posizione sia errata, e non riusciamo a cogliere i vantaggi che tale scelta comporta.

Quindi sarebbe molto interessante confrontarsi, comprendere i diversi punti di vista. Noi riteniamo che tale impianto non debba realizzarsi per una serie di motivi che sinteticamente indichiamo:
  • E' un impianto sovradimensionato per il nostro territorio, tratterà oltre 90.000 tonnellate di rifiuti organici, scarti industriali alimentari, fanghi di depurazione. Gli incidenti in questi tipi di impianti, come in tutti quelli a biomasse/biogas, sono frequenti e tutti documentabili. Fughe di gas, scoppio della membrana gasometrica, integrità delle vasche di stoccaggio, sversamenti di liquami sono all'origine di incendi ed esplosioni. Gli sversamenti incontrollati del digestato contribuiscono in modo importante alla contaminazione delle acque. Ci sono innumerevoli casi in Italia, tutti documentabili, di inquinamento delle falde acquifere che hanno portato al divieto di utilizzo dell'acqua anche a distanza di diversi chilometri dall'impianto.
  • E' un impianto di tipo industriale, non già agricolo, la differenza è notevole, infatti se si fosse trattato di un impianto di tipo agricolo, che metteva in rete i nostri agricoltori, creava valore aggiunto per la nostra economia, gli svantaggi, comunque esistenti, erano più che compensati dai risvolti positivi, veniva realizzata la c.d. economia circolare tanto auspicata da tutti;
  • L'impatto relativo al traffico di mezzi pensati sarà disastroso, sia in termini ambientali, che in termini di dissesto delle nostre strade;
  • Considerata la grandezza dell'impianto, i rifiuti trattati, lo stoccaggio degli stessi sia per la fase di lavorazione sia per la fase post lavorazione, in concomitanza con la relativa distanza dal centro abitato di Spinazzola, determinerà per la nostra qualità dell'aria una caduta verticale con emissioni odorigene che renderanno l'aria irrespirabile. Infatti i digestori anaerobici rilasciano emissioni in atmosfera di tipo diffuso come i composti azotati (prevalentemente ammoniaca e ossido d'azoto), i composti solforati (zolfo) e i composti organici volatili (i cosiddetti COV). Le tecniche di trattamento biologico sono inoltre caratterizzate dalle emissioni di bioaerosol dannoso per la salute umana perché potenzialmente carichi di microrganismi patogeni.
  • Non porta alcun beneficio alla nostra economia sia in termini di occupazione e sia in termiti di royalty. Infatti l'impianto, dovrebbe, essere il c.d. upgrade dell'impianto già in uso nel territorio, se non erro di Genzano di Lucania, con conseguente trasferimento delle maestranze già utilizzate nell'impianto da dismettere. Altro discorso meriterebbe, ma su questo ci riserviamo, esser sviscerato sull'impianto già in uso, verificare, magari, se sono stati attribuiti premi per l'eccellenza aziendale o magari indagini di vario tipo e altra natura.
  • Vi è un pericolo per la nostra salute, infatti la FORSU è già potenzialmente contaminata all'ingresso. È ampiamente documentata la presenza di parassiti e microrganismi patogeni. La temperatura necessaria per produrre il gas favorisce i batteri resistenti alle alte temperature come i Clostridium, le cui spore producono tossine come il botulino, o come la salmonella e dunque batteri patogeni per l'uomo presenti nel digestato. In Germania uno studio condotto su oltre 200 impianti di digestione anaerobica ha evidenziato come gli impianti di biodigestione anaerobica possono rappresentare un serio problema biologico per la salute umana proprio per la forte concentrazione di clostridi.
  • Ricordiamo sempre che il prodotto del processo di fermentazione della frazione organica, infatti, non è compost ma un digestato che è a tutti gli effetti un RIFIUTO.
  • Infine se è corretto l'assunto che una delle poche opportunità di sviluppo, se non l'unica, sia rappresentata dal Turismo Rurale, va da sé che le due previsioni siano tra di loro inconciliabili, o la nostra comunità punta su un percorso di sviluppo verso forme di turismo rurale che rappresentano l'inizio di un cammino virtuoso, responsabile verso forme di sviluppo sostenibile, o l'insediamento della centrale a biogas rappresenterà uno STOP a tutto ciò.
Queste sono le motivazioni per cui siamo fermamente contrari a tale impianto" - precisa.

"Ma questo non prova che la nostra posizione sia, necessariamente, corretta. Invitiamo tutti coloro che sono favorevoli a tale impianto ad esplicitare i motivi per cui ritengono che tale impianto debba essere realizzato nel nostro territorio, magari siamo noi che non abbiamo colto i vantaggi.

È necessario che ognuno di noi si assuma le proprie responsabilità, dica se è contrario oppure favorevole, e porti le argomentazioni all'attenzione di tutti, affinché possa formarsi un'opinione consapevole.

Per questo invitiamo la cittadinanza a mobilitarsi! Incontriamoci, osservando i comportamenti sanitari, sabato 18 dicembre ore 15:00, in piazza Plebiscito, per iniziare l'azione di coordinamento e gridare, con quanta più forza possibile, NO! Se poi saremo "quattro gatti" pazienza, vorrà dire che Spinazzola vuole l'impianto, in democrazia è lecito dissentire, ma la maggioranza determina le scelte".

Ancora una volta, si rivolge anche al sindaco l'invito a prendervi parte "la nostra forza, la nostra volontà saranno le sue armi, - garantisce Carulli - combattiamo assieme, non deluda un intera comunità con questo suo atteggiamento equivoco, abbandoni la zona grigia in cui è barricato, dimostri, con i fatti, la sua contrarietà e lo faccia accanto alla gente, con la gente, e per la gente!".
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