Don Michele Azzolino
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Religioni

Ordinazione di don Michele Azzolino, l'augurio del sindaco Patruno

Don Michele: "Nel 2012 smisi di essere io a disegnare la mia vita e cominciai a farmela disegnare da “Qualcuno” dall’alto!"

Lo scorso 16 luglio la comunità di fedeli della diocesi di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti ha accolto in dono, per l'imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell'Arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti, il nuovo presbitero don Michele Azzolino.

Nella parrocchia Maria Madre della Chiesa di Altamura al rito di Ordinazione presbiterale del diacono anche il sindaco Michele Patruno che ha così espresso il suo augurio: "Una grande emozione. Dopo 32 anni di attesa, Spinazzola riceve nuovamente il dono dello Spirito Santo attraverso l'ordinazione sacerdotale di Michele Azzolino. Ovunque ti porterà la tua vocazione sappi che saremo sempre tutti con te. Auguri Don Michele Azzolino, orgogliosi di te".

Dopo aver vissuto fin da ragazzino il clima parrocchiale della Chiesa Madre di Spinazzola, don Michele Azzolino decide di seguire l'invito di sua sorella a partecipare a quanto veniva proposto in parrocchia per i più giovani, occasione che lo porta nel tempo a stringere sempre più nuove ed importanti amicizie. Ha preso forma così il profondo intuito vocazionale di Michele, ventisettenne il cui ministero confluirà il prossimo anno nel presbiterato.

Da progettista di casa a «progettista di Dio». «In diverse occasioni l'idea di poter diventare sacerdote – racconta Michele – si é affacciata alla mia vita, non l'ho mai presa sul serio. Anzi! È sempre stata per me un'idea da rifuggire e di cui avere paura. Da grande sarei stato architetto e avrei avuto una bella famiglia numerosa! Tuttavia, il Signore, quando vuole, lo zampino nella nostra vita lo sa mettere e sa sfruttare tutti i mezzi possibili per scombinare i nostri piani».

Il 2012, l'anno della svolta: «A settembre in diocesi ci fu la Missione Giovani: una settimana carica di eventi per incontrare i seminaristi di Molfetta. La settimana successiva per me sarebbe cominciata l'esperienza universitaria: mi ero iscritto alla facoltà di Ingegneria Edile – Architettura a Bari. Non avevo grande voglia di farmi coinvolgere dagli eventi della Missione Giovani, eppure così non fu!». Quei seminaristi portarono infatti nelle giornate di Michele «una ventata di freschezza e gioia che proprio io non riuscivo a trovare da nessun altra parte». Con loro si aprì «un mondo di domande fino ad allora tenuto chiuso che mi portò ben presto a decidere di mettere seriamente mano alla mia vita e trovare la mia felicità».

«Fu decisiva – aggiunge – una domanda del Vangelo di Giovanni ascoltata durante una conferenza. "Volete andarvene anche voi?" La sentii come rivolta a me, alla mia vita, tanto che decisi seriamente di rispondervi con la mia stessa vita. Intrapresi così un cammino di discernimento vocazionale che mi portò in seminario a Molfetta fino ad oggi. Mi piace dire sempre che quel 2012 fu l'anno in cui smisi di essere io a disegnare la mia vita e cominciai a farmela disegnare da "Qualcuno" dall'alto!».
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