​Conservatori e riformisti, un odg per l'olio extravergine

Ventola: «In Puglia tanti problemi, non possiamo massacrare i produttori»

domenica 4 ottobre 2015 11.24
Un ordine del giorno da approvare nei consigli provinciali ed in quelli comunali a tutela dell'olio extravergine d'oliva a seguito della proposta della Commissione Europea di consentire accesso temporaneo supplementare di olio d'oliva dalla Tunisia nel mercato dell'Unione Europea. E' quanto presentato dal gruppo Conservatori Riformisti Oltre con Fitto con il parlamentare andriese On. Benedetto Fucci ed il consigliere regionale Francesco Ventola. Durante la conferenza stampa di presentazione dell'ordine del giorno a disposizione di tutti gli enti, è stato ribadito come la decisione che potrebbe esser presa dalla Commissione Europea può trasformarsi in un boomerang importante per i produttori e per il mercato dell'olio extravergine di qualità italiano ed in particolare pugliese. Alle 57mila tonnellate già previste da un precedente accordo con la Tunisia, infatti, se ne aggiungerebbero altre 35mila che andrebbero a creare un danno probabilmente irreparabile ai produttori italiani.

«I produttori italiani e pugliesi in particolare saranno particolarmente danneggiati da questa proposta - ha detto Francesco Ventola - non possiamo stupirci se vi saranno disordini o questioni di ordine pubblico. Il compito della politica è anticipare in fase di proposta le problematiche che possono verificarsi. Non riteniamo corretta l'importazione di ulteriore olio dalla Tunisia e crediamo fermamente che la nostra produzione di qualità vada difesa in modo assoluto. La Puglia, in particolare, ha gli ulivi, ulivi che sono pianta protetta, ulivo che condiziona inevitabilmente l'economia dell'intero territorio. L'ulivo è la pianta sottoposta a tutela in quanto elemento peculiare e caratterizzante della storia, della cultura e del paesaggio oltre alla funzione produttiva. Noi chiediamo semplicemente - ha detto Ventola - di bloccare questa proposta coinvolgendo tutti gli enti dall'Unione Europea sino ai singoli comuni. La Puglia è già vessata dalla questione Xylella ancora irrisolta e dai costi di produzione altissimi, non possiamo continuare a massacrare i nostri produttori ed i nostri agricoltori».