L'A.Ge. incontra Papa Francesco

In Vaticano anche una delegazione proveniente da Spinazzola

lunedì 17 settembre 2018 15.47
In occasione dei 50 anni della sua costituzione, l'A.Ge.(Associazione Italiana Genitori) ha preso parte, lo scorso venerdì 7 settembre, all'udienza privata con il Santo Padre. Nella Sala Nervi, in Vaticano, presenti anche 30 soci appartenenti alla delegazione di Spinazzola.
Una grande festa pregna di emozioni in una sala gremita da oltre 1.500 soci A.Ge. provenienti da tutta l'Italia, tra cui ben 300 genitori con i figli giunti dalla Puglia.

Dopo il saluto e l'introduzione della Presidente Nazionale Rosaria D'Anna, il messaggio del Papa ha evidenziato l'importanza del ruolo educativo dei genitori nei confronti dei figli accolti come dono d'Amore e da accompagnare alla piena espressione delle loro potenzialità, all'alleanza educativa con la scuola e i docenti in un dialogo di fiducia e rispetto.

"Cari fratelli e sorelle, buongiorno!" ha esordito il Santo Padre "Sono lieto di dare il benvenuto a tutti voi, rappresentanti dell'AGe, Associazione Italiana Genitori, che quest'anno compie 50 anni. Un bel traguardo! E un'occasione preziosa per confermare le motivazioni del vostro impegno a favore della famiglia e dell'educazione: un impegno che portate avanti secondo i principi dell'etica cristiana, affinché la famiglia sia un soggetto sempre più riconosciuto e protagonista nella vita sociale."

Ha, inoltre, sottolineato che insieme possono affrontare le nuove sfide educative che vengono dalla cultura contemporanea, dalla società e dalle nuove tecnologie.

Particolarmente tenero e affettuoso è stato nel salutare e accarezzare i bambini e tutti i presenti.

Nel corso dell'Udienza, L'Age Spinazzola, a nome di tutta l'Associazione, ha donato a Papa Francesco un quadro della pittrice Marisa Ferri.

Age da 50 anni opera con i genitori, per i genitori, e attraverso le Age locali presenti in tutta Italia, vive e sostiene la genitorialità in tutti i suoi aspetti. Innanzi tutto sostenendo e formando i genitori nell'accoglienza come dono d'amore dei propri figli, nella promozione della loro dignità di persone, nel rispetto e valorizzazione delle loro differenze; quindi con la responsabilità della loro educazione alla vita e alla piena espressione delle loro potenzialità