Patronati e CAF, a rischio l'assistenza previdenziale e fiscale

Di Conza: «Servizi che lo stato non assicura», Gammarota: «Assistenza è un diritto»

sabato 5 dicembre 2015 18.49
A cura di Stefano Massaro
Una protesta che prosegue in tutta Italia e che si sviluppa anche nella BAT con i sindacati confederali uniti contro il Governo: alla base della protesta i continui tagli operati su patronati e Caf con il serio rischio di veder chiusi la gran parte di questi uffici che operano per assistenza previdenziale e fiscale ai cittadini in modo gratuito. CGIL, CISL e UIL si sono radunati nella mattinata di ieri davanti alla sede dell'INPS di Andria per protestare ma anche informare i cittadini. «Noi siamo qui a protestare per via dei tagli che questo governo vuole continuare a gravare sui patronati - ha detto Emilio Di Conza, segretario generale CISL Foggia-BAT - tagli che rivengono dal 2011 e si aggravano ogni anno. Siamo qui a difendere un servizio pubblico che i patronati danno ai cittadini dei singoli territori. Da una parte c'è una necessità di protestare contro il governo ma dall'altra parte c'è la necessità di informare i cittadini sui rischi che si corre attraverso questi tagli della legge di stabilità, perchè i servizi gratuiti potrebbero diventare a pagamento».

I patronati svolgono un servizio essenziale e la scelta di protestare all'esterno dell'INPS è altamente simbolico: «I patronati svolgono un servizio che anche gli enti pubblici non riescono a garantire - dice Di Conza - basti vedere che la stessa INPS va verso uno smantellamento degli sportelli perchè è tutto on-line e quindi si riduce tutto. Il servizio del patronato è un servizio essenziale, un servizio che deve rimanere assolutamente gratuito. L'INPS è un riferimento corretto per informare l'utenza, dei rischi che si corrono». Dello stesso avviso Pasquale Gammarrota, Segretario BAT dello SPI CGIL: «Siamo qui in nome e per conto di chi sarà penalizzato da queste azioni. Stiamo parlando dei cittadini, anziani, pensionati e disabili, tutta quella gente che avrà sempre bisogno di essere assistita e di avere consigli dai patronati - duce Gammarrota - Il governo sta agendo in maniera irresponsabile perchè da un lato scarica sui cittadini tante incombenze dall'altro taglia risorse a chi dovrebbe aiutare i cittadini stessi».

Un danno che milioni di cittadini, secondo i sindacati, pagherebbero sulla propria pelle non potendo continuare a ricevere l'indispensabile assistenza previdenziale per le pratiche relative alla pensione, al sostegno al reddito, agli ammortizzatori sociali, o per il riconoscimento di invalidità e di malattie professionali, senza dimenticare il funzionamento degli sportelli dedicati agli immigrati. Uguale sorte si patirebbe anche sul versante fiscale ovvero per l'assistenza alle dichiarazioni dei redditi, per l'ISEE, per la verifica reddituale dei pensionati e per la tutela dei tanti altri diritti sociali individuali che da solo, il cittadino, difficilmente riuscirebbe a gestire ed ottenere. «La richiesta forte al Governo - ha concluso Gammarrota - è che devono considerare che noi agiamo in sostituzione di quello che dovrebbe fare lo Stato. Noi siamo quelli che offrono questo servizio in modo gratuito, noi siamo quelli che danno un servizio che lo stato non fa pur essendo un diritto dei cittadini riconosciuto costituzionalmente. Lo stato non può tagliare risorse su cose che sono, alla fine, dei doveri dello stato stesso».