Rischio idrogeologico, Amati: «Situazione preoccupante, urge manutenzione»

Le criticità sollevate dal presidente della commissione regionale bilancio e programmazione

martedì 15 giugno 2021
«Le dighe pugliesi e lucane sono tutte ammalorate e la mancanza di interventi di manutenzione impedisce l'invaso dei volumi d'acqua. Su un complessivo volume massimo di 811 milioni di metri cubi, ne risultano autorizzati solo 495 milioni. E tutto ciò per l'assenza di manutenzione straordinaria, nonostante vi siano a disposizione 12,5 milioni di euro». Lo comunica il presidente della commissione regionale bilancio e programmazione, Fabiano Amati.

«La mancata realizzazione dei lavori di manutenzione straordinaria delle dighe - spiega Amati - ci porta a rischiare la sete anche nelle stagioni con grandi piogge. Il nostro sistema di accumulo non è infatti in grado di svolgere appieno alle sue funzioni, perché per motivi di sicurezza gli invasi non sono autorizzati a contenere il massimo possibile, a causa della mancata realizzazione dei lavori di manutenzione straordinaria. Detti lavori, peraltro, sono tutti finanziati con delibera Cipe n. 25 del 2016».

Nel dettaglio. Diga di Conza: massimo invaso 61,81 milioni di metri cubi d'acqua; volume autorizzato 45,50 milioni; finanziamento per manutenzione 2 milioni di euro.

Diga Saetta: massimo invaso 3,48 milioni di metri cubi d'acqua; volume autorizzato 2,53 milioni; finanziamento per manutenzione 2,5 milioni di euro.

Diga del Locone: massimo invaso 118,47 milioni di metri cubi d'acqua; volume autorizzato 57,00 milioni; finanziamento per manutenzione 1,5 milioni di euro.

Diga del Pertusillo: massimo invaso 155,00 milioni di metri cubi d'acqua; volume autorizzato 104,72 milioni; finanziamento per manutenzione 1,5 milioni di euro.

Diga di Monte Cotugno: massimo invaso 480,70 milioni di metri cubi d'acqua; volume autorizzato 285,70 milioni; finanziamento per manutenzione 5 milioni di euro.

«La situazione è quindi molto preoccupante - dichiara - e risulta stupefacente sentire continuamente riferimenti al Recovery Fund come toccasana di ogni problema e di ogni aspettativa, anche se basterebbe usare le risorse già a disposizione. Nelle prossime settimane proseguirò l'approfondimento, chiamando - conclude - in audizione il Servizio regionale competente e i gestori delle singole dighe».