"Un giudice ragazzino", standing ovation per il corto di Pier Glionna

Per il regista di Spinazzola la Spiga d'oro

lunedì 23 dicembre 2019 19.13
Nel pomeriggio di domenica 22 dicembre, il Cineteatro Buccomino gremito di gente, personalità politiche, dello spettacolo e giornalisti ha ospitato la prima nazionale del cortometraggio di Pierluigi Glionna "Un giudice ragazzino" protagonista Lorenzo Carulli.

Un monologo contro la mafia recitato da Domenico Panarello, che nel corto interpreta Giordano papà del piccolo Rosario, accompagnato dalla musica di Giorgio Balestra, che ha composto l'intera colonna sonora del film, ha anticipato una breve presentazione di autori a attori del corto.

Il regista Pierluigi Glionna ha fatto una vera e propria dichiarazione d'amore per la sua terra natale: "Prometto che torneró sempre in Puglia e in particolare a Spinazzola per portare la mia arte."
Al momento il giovane regista si trova a Roma, dove sta completando gli studi di regia e sceneggiatura presso la Roma Film Academy (main sponsor del cortometraggio, frequentato dalla maggior parte delle maestranze, tutte presenti in sala ).

Marica Carolla, sceneggiatrice del corto, ha espresso tutta la sua gioia per la partecipazione ad un progetto corale che ha per temi valori intramontabili quali la verità, la giustizia, il coraggio: anticorpi per sconfiggere ogni forma di illegalità dalla mafia, al bullismo.

Francesca Baccega, Maria nel corto, ha raccontato delle emozioni espresse per interpretare una donna del sud, una madre, forte nonostante la paura.

Domenico Panarello, attore nelle serie Rai "Il cacciatore", ha raccontato la difficoltà nell'interpretare il ruolo di padre, e che per impersonarlo ha preso a modello suo padre.

Salvatore Renna, autore del romanzo, ha affermato che il cortometraggio aggiunge valore al testo scritto con l'intento di amplificarne i valori intramontabili.

Infine il piccolo Rosario, interpretato dal tredicenne Lorenzo Carulli, che ha in comune "la curiosità è il coraggio", al suo debutto sul grande schermo, ha definito quella del corto : "un'esperienza indimenticabile, che mi ha regalato tante emozioni anche se per adesso i miei progetti sono fare gli esami di terza media, iscrivermi al liceo per poi preparami all'università "

Il sindaco di Spinazzola Michele Patruno ha conferito una pergamena al piccolo attore e al regista, a quest'ultimo ha conferito la "Spiga d'oro" quale simbolo della città per incoraggiare tutti coloro che si distinguono nei vari campi.

Subito dopo i saluti del sindaco di Minervino, dell'assessore alla cultura di Gravina in Puglia a seguire buio in sala e proiezione.

Ventuno minuti per raccontare la storia di Rosario che sulla stele del magistrato Rosario Livatino ucciso dalla mafia, promette a suo padre Giordano, architetto per il ponte sullo stretto di Messina di "lottare sempre e non voltarsi mai solo per paura", perché "mafia è come il cancro".

I primi passi lungo lo strada della legalità attiva e partecipe perché questo corto appartenga al pubblico proprio come il modellino che Giordano regala a Rosario: "da oggi appartiene a te , sarà il ponte suo e di tutti i giusti".

Al termine una standing ovation densa di commozione e calore.