Minaccia eolica, Cripezzi (Lipu): «Urge vincolo paesaggistico e intervento delle istituzioni»

La Lipu scende in campo a tutela del territorio, «ma non conosciamo la posizione del Comune»

lunedì 18 gennaio 2021
A cura di Tiziana Di Gravina
Esattamente un mese fa la richiesta di valutazione di impatto ambientale per tre diversi progetti infrastrutturali aveva fatto piombare sul territorio di Spinazzola la minaccia di nuovi impianti eolici.

Ricordiamo infatti, il progetto risalente al 2018, proposto da RC Wind S.r.l. in merito ad un parco eolico on-shore, composto da 9 aerogeneratori di potenza complessiva di 32,4 MW e infrastrutture connesse. Ricevuto parere positivo da parte del CTVIA ma negativo da parte del MIBACT lo scorso 29 maggio 2020, in attesa determinazioni Ufficio di Gabinetto.

A questo si aggiungevano i due progetti proposti da ITW Spinazzola 1 S.r.l, per cui era stata avviata procedura di VIA il 15 gennaio 2020, consistenti in un impianto eolico composto da 11 aerogeneratori per una potenza complessiva di 70 MW, da realizzarsi nel territorio comunale di Spinazzola (BAT), con opere accessorie ricadenti nel comune di Montemilone (PZ); e un impianto eolico composto da 7 turbine, per una potenza complessiva di 45 MW, da realizzarsi nel comune di Spinazzola (BAT), nella località Masseria Colangelo", con opere accessorie da realizzarsi nel comune di Genzano di Lucania (PZ).

Pochi giorni fa, come se non bastasse, sul sito del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Mare e del territorio è spuntato un nuovo progetto in corso di verifiche che interessa il nostro territorio. Una pubblicazione tardiva sul sito, rispetto alla presentazione del progetto proposto dalla Cogein Energy Srl, con procedura di VIA avviata già il 18/02/2020. Anche questo riguarda la realizzazione di un impianto eolico composto da 17 aerogeneratori del tipo Vestas V150 di potenza pari a 4,2 MW, per un potenza complessiva pari a 71,4 MW. I comuni interessati sono Montemilone (PZ) per il parco eolico e i comuni di Venosa (PZ), Banzi (PZ), Palazzo San Gervasio (PZ), Genzano di Lucania (PZ) e Spinazzola (BAT), ricadenti nelle regioni Puglia e Basilicata.

Infrastrutture che avrebbero un enorme peso sul territorio di Spinazzola, già terreno di contestazioni in merito all'istallazione di impianti eolici sin dal 2010, quando si assistette ad un assalto dell'area, con retroscena di carattere mafioso, come evidenziato negli articoli dell'epoca del giornalista Cosimo Forina apparsi su La Gazzetta del Mezzogiorno.

Basti ricordare l'operazione "Ventus", cominciata a marzo del 2009 e condotta dal Comando Stazione Forestale Parco dell'Alta Murgia di Gravina, riguardante la costruzione abusiva di un impianto eolico nel Parco dell'Alta Murgia, in territorio di Minervino, e la costruzione di una sottostazione in agro di Spinazzola. Diverse furono allora le interrogazioni parlamentari e le indagini svolte da procure e dalla direzione distrettuale antimafia sulla realizzazione di questi impianti di energia alternativa che avevano fatto finire Spinazzola e Minervino Murge anche nel rapporto di Legambiente sulle ecomafie 2010.

«È necessario fare un punto sulle autorizzazioni rilasciate dalla Regione all'installazione di parchi solari e pale eoliche, e soprattutto concordare provvedimenti che pongano un argine a questa deriva falsamente ambientalista». Sono le parole del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de 'La Puglia Domani' in vista della Commissione Ambiente convocata dal presidente Campo per lunedì prossimo, 25 gennaio su richiesta di 20 consiglieri regionali (centrodestra, centrosinistra e Movimento 5 Stelle) e due presidenti di Provincia (Lecce e Brindisi), per discutere proprio sulla questione del fotovoltaico ed eolico "selvaggio".

Quale sarà la posizione delle amministrazioni coinvolte dai progetti, e di quella di Spinazzola in particolare? Quale sarà il futuro del territorio?

Ad esprimere la netta volontà di battersi a tutela del patrimonio paesaggistico è la Lipu, la Lega Italiana Protezione Uccelli, attivamente in campo in ogni questione avente a tema la protezione del territorio.

«In passato, con diversi procedimenti, siamo riusciti ad ottenere il diniego per alcuni progetti avanzati, che però vengono riproposti ciclicamente al variare della normativa, con compromessi sulla riduzione del numero di pale eoliche, ad esempio. – spiega Enzo Cripezzi, coordinatore regionale Lipu Puglia e Basilicata.Purtroppo, vige anche una mancanza di trasparenza, risulta difficile accedere alla visualizzazione dei progetti approvati o in corso di valutazione e non viene tenuta traccia delle precedenti procedure di VIA, impedendo di avere un quadro completo della situazione».

Come agirete?

Stiamo cercando di notificare alla Regione un intervento ma non sappiamo quale sia la posizione del Comune, che invitiamo ad esprimersi perché avrà sicuramente ricevuto notifica di procedimento. Sono tutte le realtà territoriali coinvolte a doversi fare carico di istanze nei confronti della Regione, è assurdo che debba intervenire una associazione di volontariato come la nostra per sollevare contenuti denigranti all'interno dei progetti che compromettono la tutela del territorio.

Cosa dovrebbe fare la Regione?

La Regione Puglia dovrebbe imporre una vincolistica paesaggistica per porre fine non solo all'accumularsi di proposte di impianti eolici e fotovoltaici nel nostro territorio, ma anche per scongiurare il rischio che anche solo un progetto riesca ad avere il via libera per la realizzazione.

Le pale hanno un impatto paesaggistico che si ripercuote per centinaia di chilometri, si tratta di infrastrutture che modificheranno per sempre l'aspetto urbanistico e paesaggistico del territorio e condizioneranno la comunità.

Da uno scenario paesaggistico e faunistico unico ed irripetibile che ha attratto anche numerose produzioni cinematografiche ci ritroveremo a vivere in un territorio industrializzato. Senza una reazione non rimarrà più nulla del nostro territorio.