"Porta a Porta" a Spinazzola, emblema del divieto di spostarsi fra comuni e regioni

Nella trasmissione di Rai1 un ritratto dei risvolti delle restrizioni in vigore da domani

giovedì 5 novembre 2020 10.09
A cura di Tiziana Di Gravina
Da domani entreranno ufficialmente in vigore le misure restrittive previste dal nuovo Dpcm che divide l'Italia in tre distinte aree di rischio.

Da domani, in Puglia sarà vietato spostarsi fuori regione e verso il territorio regionale, ma sarà anche vietato lo spostamento fra comuni, all'interno della regione stessa.

Come avvenuto con la precedente disposizione della fase 1, gli spostamenti saranno possibili comunque, anche fra comuni diversi, solo per comprovati motivi di necessità, salute, lavoro, da attestarsi tramite autocertificazione.

Una concessione che però non allevia il peso delle diverse problematiche che insorgono dall'impedimento. Oltre a chi ha bisogno di spostarsi per lavoro, c'è chi ha parte della propria famiglia in altri comuni, chi addirittura in altre regioni.

È il caso di Spinazzola, presa ad esempio dalla trasmissione di RAI 1 Porta a Porta che, nella puntata di ieri sera, ha fatto visita nel nostro paese con l'inviato Mauro Giliberti per capire quali sono risvolti del nuovo Dpcm per i territori che si trovano a confine tra due regioni.

E la nostra Spinazzola, ad una manciata dalla Basilicata, vive in simbiosi con il territorio lucano, basti pensare allo stretto legame famigliare per molti e lavorativo con i comuni di Montemilone e Palazzo San Gervasio.

Con una chiacchierata con il sindaco Michele Patruno e alcuni cittadini, la trasmissione condotta da Bruno Vespa ha fatto emergere, infatti, due storie come esempio delle tante situazioni che da domani accomuneranno molti cittadini non solo di Spinazzola ma di tutti i comuni, in Puglia e in Italia, per i quali vigerà la restrizione allo spostamento.

Come il caso del tabaccaio che vive e lavora a Spinazzola ma deve prendersi cura dei genitori anziani residenti a Montemilone, preoccupati e spaventati dall'eventualità di non poter fare affidamento sul figlio in caso di necessità.

O del giovane operaio che ogni mattina si sposta da Palazzo San Gervasio a Spinazzola per lavorare e che, non avendo la patente, deve farsi accompagnare dal padre. Questo anche perché il trasporto pubblico, proprio in virtù dei protocolli di sicurezza anti contagio da Covid-19, è stato ridotto all'osso, quasi annullato, impedendo la trasferta anche ai lavoratori che devono provvedere a soluzioni diverse per poter raggiungere il posto di lavoro.

Pur tornando a servirsi dell'autocertificazione, i timori di molti cittadini restano evidenti e il caso di Spinazzola si presenta come emblema di ciò che avverrà da domani in diverse città, una situazione difficile che ci si auspica si risolva nel migliore dei modi.
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