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Progetto “Pit stop” nel Future Center di Barletta

Nasce il FAB LAB, per supportare l'innovazione e le attività economiche locali

Un laboratorio tecnologico attrezzato con strumenti meccanici ed elettronici in grado di sviluppare, con appositi software di disegno, il prototipo di un oggetto di uno spazio urbano. Un modo per dare forma alle idee trasformandole in prodotti. È questo il FAB LAB nato nell'incubatore Future Center di Barletta, che si trova all'interno del complesso di archeologia industriale dell'ex distilleria del Comune di Barletta. È il principale risultato del progetto Interreg Greece-Italy "Pit stop": si tratta di un luogo in cui giovani startupper possono alimentare le loro idee, scambiarle con altri innovatori e renderle tangibili.

Due nuove aziende, guidate da giovani pugliesi, hanno intanto già usufruito dei servizi. Il FAB LAB è rivolto anche alle aziende esistenti sul territorio per rendere loro un servizio. La globalizzazione ha fatto sì, infatti, che per molte aziende fosse necessario fermarsi. Un "Pit stop", appunto; ma, proprio come accade nella Formula 1, non per interrompere la corsa, anzi, per riprenderla con passo ancora più spedito. Una fermata per formarsi e creare saldi rapporti di collaborazione con realtà geograficamente distanti ma affini per core business e modalità di azione, in particolare nei settori dell'innovazione urbana e dello sviluppo tecnologico. Con queste finalità è stato ideato il progetto "Pit stop", finanziato dal Programma Interreg V-A Grecia-Italia 2014 – 2020 per 900.952 euro, tra la Camera di Commercio di Bari, i Comuni di Barletta (quale Lead Beneficiary) e Bitonto in Italia, il Comune di Ioannina e la Camera di Commercio dell'Acaia in Grecia, con l'obiettivo di trasformare il capitale umano delle città in un volano di servizi intelligenti dell'ambiente urbano, la così detta "Smart Citizen", facendo rete e condividendo risorse così da creare nuovi posti di lavoro e rendere le economie locali più competitive.

Il progetto "Pit Stop" ci è riuscito promuovendo un migliore dialogo tra ricerca e industria nel settore dell'innovazione sociale con un focus sul business nel campo dell'ICT e della rigenerazione urbana, fondamentale per accelerare lo sviluppo delle imprese, garantendo a ognuna un ambiente favorevole e proficuo per la creazione di occupazione, soprattutto giovanile.

Le attività del FAB LAB si sviluppano, in particolare, all'interno dell'incubatore di Barletta: un sito multidisciplinare il cui scopo è garantire il supporto alle attività economiche locali, attivando processi di animazione economica dei sistemi produttivi e di costruzione sociale di innovazione e creatività, per accompagnare la graduale transizione verso una "nuova economia della conoscenza".

Le attività principali dell'hub sono:
  • promuovere e stimolare lo sviluppo sostenibile e integrato del territorio, attraverso il supporto ed il sostegno di nuove realtà imprenditoriali di respiro internazionale;
  • sviluppare attività di formazione, ricerca e trasferimento tecnologico per aziende nuove ed esistenti nei settori salute, sicurezza e sostenibilità;
  • favorire lo sviluppo di spazi di ricerca e di imprese creative e innovative che permettano di aumentare la fruizione del patrimonio culturale e ambientale del territorio
  • Creare un incubatore di idee con laboratori di prototipazione rapida e co-design creativo
Questo spazio rappresenta un'opportunità di miglioramento delle infrastrutture offerte ai nuovi imprenditori. A tal proposito, è interessante sottolineare come alcune giovani startup del territorio abbiamo già usufruito dei servizi di supporto, formazione, mentoring & coaching forniti dal Comune di Barletta. In particolare, stiamo parlando della startup ARtistiKa, dell'architetto Michele Capacchione e della dottoressa Erica Davanzante, che, attraverso una piattaforma tecnologica, vuole rendere più accessibili strutture come musei, gallerie d'arte e mostre. La startup vuole migliorare l'inclusione sociale e la digitalizzazione del patrimonio artistico e culturale del territorio, consentendo alle generazioni future, sempre più digitalmente orientate, una corretta fruizione e comprensione degli stessi.

La seconda startup supportata è stata Pall, dei dottori Davide Campese, Domenico Sisto e Fabio Tagliaferri.

Pall punta a fornire una nuova esperienza, semplificando e avendo sempre a portata di mano tutto ciò che serve per gestire e amministrare un'azienda. È un ponte tra i datori di lavoro e i lavoratori, un'unica app che racchiude tutte queste informazioni, minimizzando i possibili malintesi, in quanto i dipendenti non dovranno più fare i conti con richieste che provengono da molte fonti diverse (telefonate, messaggi, email, calendari condivisi e così via). Pall intende migliorare la comunicazione all'interno dell'azienda in ogni caso e a qualsiasi livello.

Per maggiori info: www.interregpitstop.eu o Facebook: @InterregPitStop
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