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Politica

Punto di Primo Intervento, l'Europa accoglie il "no" alla chiusura dei cittadini di Spinazzola

Discussa in Commissione Europea la petizione sottoscritta da 1200 spinazzolesi

È stata discussa in Commissione Petizioni del Parlamento Europeo la petizione sottoscritta due anni fa da 1200 cittadini per dire no alla chiusura del Punto di Primo Intervento di Spinazzola. Ad illustrare la petizione, lanciata dalla capogruppo del M5S Grazia Di Bari e portata in Europa dall'europarlamentare Mario Furore è stata la consigliera comunale del M5S Anna Serchisu.

La Presidente della Commissione Petizioni del Parlamento europeo ha accolto la richiesta dei cittadini che hanno presentato la petizione e ha annunciato di voler inviare una lettera alla Regione Puglia.

"Quello raggiunto - spiega Di Bari - è un primo risultato importante, frutto del lavoro in sinergia a più livelli tra i rappresentanti istituzionali del M5S. Non possiamo permettere che il territorio sia privato di un presidio importante, per questo due anni fa, insieme all'europarlamentare Mario Furore al termine di un incontro a Spinazzola, lanciammo l'idea della petizione europea. Lo ringrazio perchè ieri da membro della Commissione ha sostenuto le nostre ragioni chiedendo di intervenire per sospendere in modo definitivo la chiusura del Punto di Primo Intervento. Ora che la petizione è stata accolta, porteremo avanti la nostra battaglia, per ottenere un risultato fondamentale per garantire il diritto alla salute dei cittadini".

"I tagli alla sanità che hanno portato alla chiusura di moltissimi centri ospedalieri - dichiara l'europarlamentare Mario Furore - sono stati imposti proprio dai vincoli di bilancio dell'Unione europea. La sanità pubblica italiana ha troppo a lungo sofferto l'austerity imposta da Bruxelles che fa a pugni con la richiesta di rendere resilienti i sistemi sanitari, una delle nuove e principali sfide europee. La scelta di chiudere strutture sanitarie fondamentali per il territorio è scaturita proprio dalla necessità di inseguire quel famigerato pareggio di bilancio che ha portato il sistema sanitario nazionale alle difficoltà emerse durante la pandemia. Ora la Commissione deve fare mea culpa e deve garantire la tutela della sanità cambiando quei paradigmi che tuttora compromettono gravemente la salute dei cittadini. Siamo soddisfatti che la Presidente della Commissione Petizioni del Parlamento europeo abbia accolto la richiesta dei cittadini che hanno presentato la petizione e abbia annunciato di voler inviare una lettera alla Regione Puglia e sono ancora più soddisfatto di aver lavorato in sinergia con Grazia Di Bari e Anna Serchisu".

"È noto che la competenza sanitaria è in mano ai singoli stati dell'Unione ed in Italia è competenza delle Regioni - ribadisce soddisfatta Anna Serchisu - ma questo non esime l'Europa dall' interessarsi della questione. Anzi ora ha il dovere, ancora più che nel passato, di vigilare soprattutto sulla destinazione dei fondi che non devono puntare solo alla realizzazione dei grandi progetti ma anche alle piccole strutture. La petizione è stata presentata in epoca pre-Covid, ora siamo in epoca Covid, quando l'emergenza della pandemia ha scoperto tutte le debolezze di una sanità che è prevista e garantita a livello europeo ma che non si traduce nei fatti. Le piccole realtà risultano abbandonate e trascurate e la politica del risparmio si è abbattuta in primis su di loro. Quando si parla di salute non si può né si deve tradurre il tutto in un mero calcolo ragionieristico. È stato, pertanto, emozionante portare in Europa le istanze di Spinazzola soprattutto quando ho sentito tutti gli intervenuti inchiodare l'UE alle sue responsabilità. Spinazzola è risultata simbolo delle realtà piccole e periferiche di tutta il territorio europeo. Ringrazio Mario Furore per aver preso a cuore la questione e Grazia Di Bari per il supporto che sempre ci offre".
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