Consiglio Provinciale, all'unanimità l'OdG sulla tutela dell'Extravergine

La mozione presentata dal Gruppo consiliare Conservatori e Riformisti

giovedì 29 ottobre 2015 15.23
Il Consiglio provinciale di Barletta - Andria - Trani ha approvato mercoledì mattina all'unanimità dei presenti l'ordine del giorno per la tutela dell'olio extravergine d'oliva. Il provvedimento, proposto dai cinque Consiglieri provinciali del gruppo consiliare Conservatori e Riformisti (Antonia Spina, Raffaele Rutigliano, Benedetto Silvestri Vigilante, Sabino Miccoli e Luigi Antonucci) e condiviso da tutte le forze politiche di maggioranza e minoranza, impegna il Presidente della Provincia ad assumere «ogni utile e necessaria iniziativa politico-istituzionale nei confronti dei livelli governativi, perché in sede europea sia compiutamente tutelato un prodotto d'eccellenza italiana, simbolo della Puglia e del nostro territorio, particolarmente incidente sull'economia degli agricoltori e non si dia corso alla proposta tesa a consentire l'accesso supplementare di 35 mila tonnellate di olio d'oliva tunisino».

«Il tema è troppo importante per i risvolti a carico dei nostri produttori agricoli - ha dichiarato il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani Francesco Spina -. Anche su questo argomento tutto il Consiglio Provinciale ha confermato grande senso di responsabilità e condivisione. Olio e ulivo sono elementi basilari per il nostro territorio, sotto il profilo produttivo ma anche ambientale e socio-culturale. Qualità organolettiche e garanzia di corretti processi estrattivi sono caratteristiche riconosciute per il nostro olio. Per altri versi, l'ulivo è pianta tutelata e sottoposta a vincoli dall'ordinamento comunitario. Per tali ragioni - ha concluso il Presidente Spina - non possiamo accettare scelte europee che hanno effetti inflattivi sul mercato. Per non parlare dei problemi legati alla tracciabilità dei prodotti e, quindi, della vera origine e sicura composizione dell'olio extravergine commercializzato che, oltre a danneggiare un settore difficile come è quello agricolo, danneggia fortemente l'ignaro consumatore».