Spinazzola e il Covid-19, paure e speranze in un documentario

Il progetto realizzato da Rosetta D'Amato che sarà proiettato dall'11 al 18 agosto

domenica 9 agosto 2020 9.24
A cura di Tiziana Di Gravina
Un documentario per raccontare gli stati d'animo di paura, angoscia, ansia e instabilità vissuti durante il periodo di emergenza dovuto al diffondersi dell'epidemia da Coronavirus, per condividere con la comunità gli umori vissuti durante il lockdown e non sentirsi soli, né persi ma, anzi, insieme, recuperare la luce della speranza.

È con questo desiderio che nasce il progetto filmico realizzato da Rosetta D'Amato, nota alla città per il suo grande amore per Spinazzola e il suo impegno nell'ambito culturale che si concretizza in manifestazioni di spessore, una fra tutte, la Passione Vivente organizzata dall'associazione da lei presieduta. Con la stessa volontà di inserire Spinazzola nel flusso della storia e costruirne una memoria che sia testimonianza nel tempo, nasce il documentario "Spinazzola e il Covid-19, tra paure e speranze".

Come nasce l'idea del documentario?

«Il periodo del lockdown non ha ci lasciati indifferenti e ha segnato gli spinazzolesi. - racconta Rosetta D'Amato - La paura è stata tanta, tutti volevamo proteggere noi stessi, i nostri cari e l'intera comunità. Abbiamo rispettato le regole che ci venivano dettate, anche se restare in casa ci ha fatto sentire oppressi, come sottoposti agli arresti domiciliari. Uscivamo di casa solo per effettiva necessità, ma con quella sensazione di ansia, quel sentirsi dei fuorilegge, come ladri o fuggiaschi, e il timore di incontrare il nemico invisibile, il Coronavirus. E queste sono state sensazioni comuni, come ho potuto constatare confrontandomi con amici e parenti quando, finalmente, la fine del lockdown, ci ha consesso di tornare a vivere una delicata e attenta socialità. Tirando un respiro di sollievo, ci siamo accorti che in molti avevano vissuto la situazione molto male, a tal punto da cadere in depressione. È questo che mi ha spinto a chiedermi se non fosse il caso di fare qualcosa, di raccontare il momento terribile vissuto, che potesse rimanere nella storia di Spinazzola».

Così, Rosetta D'amato ha intervistato i cittadini di Spinazzola, raccogliendo le loro testimonianze, ad iniziare da chi è stato in prima linea durante tutto il periodo dell'emergenza, a servizio della città, dal sindaco Michele Patruno al Comandante della Polizia Locale, al presidente del SER, per poi dare la parola anche a medici, infermieri e farmacisti, a parroci e suore che hanno prestato supporto spirituale, a insegnanti, genitori e studenti, alle prese con la didattica a distanza, a bambini e anziani, a ristoratori, commercianti e professionisti che hanno dovuto interrompere le loro attività, a giornalisti e psicologi.

«È stato davvero emozionante parlare con ognuno di loro e ascoltare le loro storie» - confida la D'Amato che ha poi lavorato all'allestimento del documentario insieme a Raffaele De Angelis, che ha effettuato riprese video, anche aeree con drone, di Spinazzola durante il lockdown; Vincenzo De Felice che ha invece immortalato la città con i suoi scatti fotografici; Vincenzo Di Lauro, che ha provveduto al montaggio del filmato. «Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno creduto in questo progetto e, con entusiasmo, hanno preso parte alla sua realizzazione».

Ora, dopo il reportage "Spinazzola ai tempi del Covid" realizzato da Pasquale Coletti e Pasquale De Felice, anche il documentario di Rosetta D'Amato "Spinazzola e il Covid-19, tra paure e speranze" è pronto per essere donato alla città e sarà proiettato nella sala Papa Innocenzo XII in diversi appuntamenti dall'11 al 18 agosto, nel rispetto delle misure di sicurezza anti-covid: