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Primo maggio, FLAI CGIL Puglia: «ridare dignità ai lavoratori pugliesi»

Il segretario generale della Flai Cgil pugliese, Antonio Ligorio: «Il cibo che arriva sulle nostre tavole deve essere frutto di lavoro giusto, tracciabile e trasparente»

«Il Primo Maggio non è solo una ricorrenza, ma un'occasione per rimettere al centro dell'agenda politica e sociale il tema della giustizia sociale, che non può esistere senza lavoro dignitoso per tutti».

In occasione della Festa delle Lavoratrici e dei Lavoratori, la Flai Cgil Puglia lancia un grido d'allarme sulle condizioni di lavoro in cui versano le donne e gli uomini, rinnovando con determinazione il proprio impegno su tre pilastri fondamentali: lavoro, dignità e giustizia sociale.

«La nostra regione - spiega Antonio Ligorio, segretario generale della Flai Cgil Puglia - continua a essere teatro di gravi ingiustizie: il caporalato, lo sfruttamento, il lavoro nero e sottopagato, la mancanza di tutele e sicurezza. In troppi casi, chi lavora nei campi o nei trasformati alimentari è costretto a farlo in condizioni disumane, senza orari certi, senza salario dignitoso, senza diritti».

La Flai Cgil Puglia, da sempre in prima linea nella tutela dei diritti di chi lavora nei settori dell'agroindustria e dell'agricoltura, ribadisce la necessità di un lavoro stabile, sicuro, giustamente retribuito e rispettoso della persona. «Non è accettabile che nel 2025 ci siano ancora ghetti, baraccopoli, e una filiera agricola che si regge spesso sull'illegalità e sulla marginalità» continua Ligorio.

«Non è accettabile che le lavoratrici e i lavoratori stranieri, fondamentali per l'economia agricola pugliese, siano ancora invisibili agli occhi delle istituzioni. La dignità del lavoro passa attraverso il rispetto dei contratti, la legalità nei campi, la sicurezza nei luoghi di lavoro e il contrasto a ogni forma di caporalato e sfruttamento» spiega il segretario generale.

Per Antonio Ligorio, oggi più che mai, è il tempo della responsabilità. La transizione ecologica, le sfide globali dell'agricoltura e del clima non possono poggiarsi sulle spalle piegate di chi lavora senza tutele. «Il cibo che arriva sulle nostre tavole deve essere frutto di lavoro giusto, tracciabile, trasparente» conclude Ligorio.

«Il Primo Maggio deve tornare ad essere la voce di chi lavora, di chi lotta per un salario dignitoso, un contratto stabile, una pensione certa. La Puglia ha bisogno di scelte coraggiose: più investimenti pubblici, più contrattazione, più rispetto per chi ogni giorno garantisce cibo sulle nostre tavole e tutela i nostri territori».
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