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Eventi e cultura

"Ricordi della mia vita politica": la presentazione dello spinazzolese Stefano Claudio Colucci

Appuntamento previsto venerdì 10 ottobre

La Sezione Intercomunale Minervino M. – Spinazzola dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, nell'ambito delle iniziative celebrative del 80esimo anniversario della Liberazione dell'Italia dall'occupante nazista e della definitiva caduta del regime fascista, presenta il volume ricordi della mia vita politica – Raffaele Pastore" dialogando con l'autore Stefano Claudio Colucci venerdì 10 ottobre, alle ore 18,30 presso i locali della Sezione a Minervino Murge in Via Fratelli bandiera, 24.

L'iniziativa si svolge con la collaborazione del Libro Sospeso di Minervino Murge e l'Associazione Home of Art di Bari Il volume riproduce le memorie di Raffaele Pastore (Spinazzola, 21 marzo 1881 – 21 gennaio 1969) Giovanissimo si avvicina alle idee socialiste attivandosi alla diffusione delle stesse idee tra i contadini e le fasce più deboli della popolazione di Spinazzola.

Si forma alla scuola del minervinese Carmine Giorgio e con lui collaborò alla costruzione delle prime sezioni socialiste in provincia di Bari e nelle vicine popolazioni della Basilicata. Nei 1911 conosce a Minervino Murge Giuseppe Di Vittorio e con lui inizia una solidale collaborazione che si protrarrà fino alla scomparsa dello stesso Di Vittorio nel 1957.

Fautore della necessità della cooperazione tra i contadini, sostenne sin da subito la costruzione di società cooperative, sia cooperative di consumo che cooperative di lavoro anche come mezzo di pressione da opporre al potere contrattuale dei proprietari terrieri. La nascita del fascismo lo vede subito fiero oppositore rifiutando ripetutamente la via dell'esilio per sfuggire alle persecuzioni. Alla nascita del Partito Comunista vi aderisce e non smette mai, anche nella ristrettezza dei movimenti imposti dalla persecuzione fascista, di diffondere le idee di libertà e di giustizia e di emancipazione. Il suo lavoro di organizzatore si allarga e con il trasferimento a Bari avrà uno slancio organizzativo su tutta la Puglia. Conosce Palmiro Togliatti, capo del Partito Comunista Italiano dopo l'arresto di Antonio Gramsci, che ospita più volte a casa sua.

Per la sua incessante attività politica è più volte arrestato e condannato a cinque anni di confino che sconterà nella colonia penale di Lipari ove si trova contemporaneamente ad altri famosi oppositori del fascismo e con i quali rafforza la conoscenza e la convinzione di lottare per la causa giusta. Alla fine del fascismo è uno dei dirigenti più in vista del Partito Comunista in Puglia. Partecipa alla organizzazione nel 1944 del Congresso del Comitato Nazionale di Liberazione a Bari. Associazione Nazionale Partigiani d'Italia Sezione Intercomunale Minervino M.-Spinazzzola Michele Lombardi – Raffaele Pastore Nel 1945 è nominato componente della Consulta, un organismo nazionale di 500 componenti con il compito di svolgere le funzioni parlamentari in attesa della elezione dell'Assemblea Costituente. Alle elezioni del 2 giugno del 1946 è candidato nelle liste del Partito Comunista per la elezione della Assemblea Costituente nella quale viene eletto contribuendo contemporaneamente a far sì che i risultati elettorali a favore della forma Repubblicana, a Minervino e a Spinazzola, fossero i migliori della Provincia di bari superando il 65% dei consensi per la Repubblica.

I deputati dell'Assemblea Costituente originari dei Comuni oggi facenti parte della Provincia BAT sono solo in quattro: Vito Monterisi di Barletta, eletto nelle liste della Democrazia Cristiana, Giuseppe Perrone Capano di Trani, eletto nelle liste dell'Unione Democratica Nazionale, Vittoria Titomanlio nata a Barletta ma eletta nella circoscrizione di Napoli nelle liste della Democrazia Cristiana e, appunto, Raffaele Pastore di Spinazzola, eletto nelle liste del Partito Comunista. Pastore partecipa attivamente ai lavori dell'Assemblea Costituente incentrando i suoi interventi a favore della cooperazione come strumento per rendere i lavoratori protagonisti e partecipi allo sviluppo sociale ed economico del paese e in modo particolare del Mezzogiorno. Contemporaneamente lavora a fianco di Giuseppe Di Vittorio per la costruzione di un sindacato dei lavoratori forte e unitario. Si deve a Raffaele Pastore l'idea di creare all'interno della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) un Istituto Nazionale Confederale di Assistenza per assistere i lavoratori nel disbrigo delle pratiche nei confronti della pubblica amministrazione.

La delibera di costituzione del Patronato INCA porta la sua firma. Successivamente è eletto senatore della Repubblica nella IIª legislatura dal 1953 al 1958. Muore a Spinazzola, dove è sepolto, il 21 gennaio 1969. Ci lascia un ampio e dettagliato memoriale della sua attività politica e sindacale dal quale si può comprendere non solo il percorso politico e umano di Pastore, ma anche, e forse soprattutto, il cammino fatto dalle masse popolari di questo territorio nella lotta per il progresso, per l'emancipazione e la giustizia sociale; i suoi successi, le sue sconfitte, le occasioni mancate e il coraggio di lottare assicurando la disponibilità assoluta, il sacrificio personale, l'intelligenza e la disciplina, senza ottenere nulla in cambio che non fosse l'intima, immateriale soddisfazione, di aver lottato per la pace, per la libertà, per il lavoro, per la giustizia: per una causa giusta.

Il Professor Stefano Claudio Colucci, dopo un primo volume dal titolo "Saper morire per la propria gente – Il socialismo di Raffaele Pastore", con questo secondo volume ci offre la possibilità di ripercorre per intero il cammino di Raffaele Pastore per conoscere e avere memoria delle nostre radici e del valore polito, morale ed etico di una storia che oggi molti vogliono sminuire presentandoci false narrazioni di parte. Il volume, di oltre 260 pagine, è edito da Diogene Edizioni - Napoli. A condurre il dialogo sarà il Presidente della Sezione ANPI, Giuseppe Chiodo. L'ingresso è libero.
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