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Protesta in Prefettura per 20mila lavoratori agricoli della Bat esclusi dai ristori

La manifestazione prevista per sabato. Riglietti, Fiore e Buongiorno: «Misure urgenti»

Sono stati considerati per mesi come essenziali e hanno assicurato prodotti freschi sulle nostre tavole ma del Decreto Sostegni sono stati dimenticati. Si tratta dei lavoratori e delle lavoratrici del settore agricolo, una grave ingiustizia che si sta abbattendo su chi, ancora una volta, viene escluso dal diritto di ricevere un "sostegno", eppure anche loro hanno subito una grande perde perdita di giornate di lavoro a causa dell'emergenza Covid.

I sindacati lanciano cosi un grido di allarme e chiedono all'unisono la garanzia per l'anno 2020, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019; il bonus per gli stagionali dell'agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza; l'estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi; tutele ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi, parassiti quali Xylella e cimice asiatica; riconoscimento di una Cassa Integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell'attività di pesca. Queste le rivendicazioni che Flai, Fai e Uila della Bat porteranno in piazza sabato mattina, 10 aprile, nella mobilitazione che si svolgerà davanti all'Ufficio di Governo a Barletta. in via Cialdini dalle ore 9 alle 11.

«Nei diversi decreti messi a punti durante la pandemia, ultimo il Decreto Sostegni, si escludono un milione di lavoratori e lavoratrici agricole, circa 20 mila per la Bat, per loro non c'è nessuna indennità e alcun tipo di sostegno al reddito. Lavoratori che erano ritenuti essenziali ma che a distanza di un anno si vedono costretti a scendere in piazza. Se uno è essenziale lo è sempre e invece loro sono stati progressivamente dimenticati. Se si fermano le lavoratrici e i lavoratori agricoli, si ferma tutto: questo è il settore primario del Paese, che garantisce il cibo. Ma per loro solo le briciole, 600 euro a marzo 2020 e 500 euro ad aprile 2020 che se messi a confronto con le misure di sostegno destinate al mondo delle imprese agricole è dir poco vergognoso», tuonano Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat, Pasquale Fiore, segretario generale Fai Cisl Bari-Bat e Pietro Buongiorno, segretario generale della Uila Uil Bari-Bat.

«Dal decreto Agosto ai Ristori fino ai Sostegni, invece, per i nostri stagionali non c'è stata neanche una norma. Dire che bonus e indennità non vengono erogati perché gli stagionali agricoli hanno già il loro ammortizzatore è scorretto, improprio ed è, soprattutto, un grande bluff. Oltre alla piattaforma rivendicativa sulla tutela assistenziale e previdenziale chiediamo che le indennità previste per tutti gli altri settori siano erogate anche per i lavoratori stagionali agricoli che non hanno lavorato o che hanno perso giornate di lavoro e chiediamo che ciò sia compatibile con il reddito di emergenza. Infine, vorremmo sottolineare il fatto che si debba celermente procedere al rinnovo del contratto provinciale per dare un salario dignitoso a chi lavora nel nostro settore», concludono i sindacati.
  • cgil bat
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